Pozzi: "Saronno Città dello sport: premio o fregatura"
«Siamo sicuri che sia un premio e non una fregatura?» Molto critico l’intervento di Marco Pozzi, candidato sindaco di Sinistra ecologia e libertà sul conferimento del riconoscimento di Città Europea dello Sport 2016 da parte di ACES Europe, dopo la domanda presentata dall’amministrazione comunale.
«Sembra un grande riconoscimento per la Saronno sportiva, ma è veramente così? – spiega Pozzi – Aces è impegnata in iniziative di promozione dello sport, a livello Europeo. È una associazione privata, che ha rapporti con il Parlamento Europeo, ma non è espressione dello stesso Parlamento. Tra i suoi obiettivi vi è quello che eleggere ogni anno la Capitale Europea dello Sport, le Città europee dello sport (con più di 25.000 abitanti) e i Comuni europei dello sport (con meno di 25.000 abitanti). Tre sono i criteri dichiarati per assegnare tale riconoscimento “la qualità e la quantità dell’impiantistica presente sul territorio; la capacità di organizzazione di eventi sportivi locali, nazionali ed internazionali; la diffusione del valore dello sport per tutti, intendendo con questo non solo quello agonistico».
«Chi è premiato cosa ottiene? – si chiede Pozzi – Nel sito dell’Aces si può leggere: ha un riconoscimento internazionale; mette in rilievo le politiche sportive della città; possibilità di condividere esperienze tra i membri; possibilità di partecipare ai vari congressi e convegni fatti da Aces durante l’anno; avere l’opportunità di partecipare a diverse sovvenzioni UE con altre città. In caso di vincita il Comune cosa deve fare? Il pagamento della contributo di iscrizione; pianificare una visita alla città del comitato di valutazione, a carico del Comune ospitante; se il comune ottiene il punteggio da assegnare riceve il riconoscimento in una cerimonia al Parlamento Europeo, con i costi della delegazione a carico del Comune; progettare un calendario sportivo con attività che promuove la salute, il benessere e l’integrazione; sviluppo di almeno un Congresso Internazionale o Concorso Internazionale Sport».
«Certo la promozione dello sport è un obiettivo condivisibile, da supportare, ma informazioni più precise raccolte fanno emergere diverse perplessità – aggiunge Pozzi -. Adesso che è arrivato questo riconoscimento bisogna fare i conti su almeno due punti: quanto viene previsto in bilancio per una iniziativa di questo tipo, la situazione delle strutture sportive interessate agli eventi che dovranno essere programmati. Sappiamo che alcuni dirigenti di società sportive si chiedono di quanto denaro potrebbero disporre. Una prima osserevazione: non risulta che questo riconoscimento comporti automaticamente un contributo in denaro a favore della città o delle società sportive e dei loro progetti».
«Speriamo che a Saronno siano stati fatti i conti in modo opportuno, se come è avvenuto nell’esempio citato l’impegno più grosso sarà carico del Comune – conclude Pozzi -. Certo può essere una scommessa da accettare per il rilancio dell’attività sportiva in città, ma occorre farlo nelle condizioni migliori e soprattutto non nascondendo niente! Questo vuol dire anche avere le strutture necessarie per realizzare gli obiettivi posti. A Saronno non mancano strutture sportive adeguate (come la Piscina e il Paladozio), altre come il Campo sportivo no. Da tempo è emersa l’esigenza di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione per questa struttura: sono comunque necessari al di là di questa scadenza del 2016».