Torna (se mai se ne fosse andato) il calor bianco fra i candidati sindaci a Luino, soprattutto dopo i botta e risposta dei giorni, e delle ore scorse, legati all’uso dei fondi per le asfaltature, e, più in generale, alla consistenza dell’azione politica di questi anni. Quella che pubblichiamo è la risposta del sindaco di Luino e candidato alle prossime amministrative Andrea Pellicini dopo l’ultimo comunicato pubblicato sotto forma di lettera aperta dal segretario del Pd locale Stefano Bragnuolo.
“Bragnuolo si agita molto – continua Pellicini – , ma non risponde alla domanda che gli ho posto: come fa a sostenere che la mia amminisitrazione abbia fallito, quando candida a Sindaco colui che è stato mio Vice Sindaco per cinque anni e cioè Compagnoni?”
“La verità è che Bragnuolo ha gestito un’operazione di puro trasformismo che farebbe arrossire anche Mastella, buttando a mare candidati naturali di centro sinistra come Ivan Martinelli, Antonino Baratta o giovani renziani del PD. Ha puntato tutto su un candidato di destra per sfiducia totale nei propri uomini. Oggi, per fare un po’ di fumo, arriva a dire che mi manca il rapporto con le persone. Può dire tutto di me, ma non questo: sono cresciuto a Luino in mezzo alla gente, nello sport, nel lavoro, in politica, con i miei amici. Tutti mi fermano per strada con estrema naturalezza per il semplice motivo che conosco tutti”.
“Anzi, ho capito perché hanno chiamato la loro lista ‘L’altra Luino’: perché quasi nessuno dei candidati è di Luino. C’è che viene da Caravate, chi da Milano. Bragnuolo è di Cannobbio e lo stesso Compagnoni è di Maccagno. Pensino quindi ai rapporti che hanno con le persone dei loro paesi, lasciando stare quelli che ho io con i luinesi.Sono stufo di dover replicare, tutti i giorni, agli attacchi di Taldone e di Bragnuolo. Vorrei parlare dei miei sogni: della pista ciclo pedonale verso Maccagno o del ponte verso Germignaga. Della Locarno-Luino-Venezia o del potenziamento del trasporto passeggeri con i Tilo. Quantomeno per facilitare i miei avversari, che vengono da fuori, ad arrivare più sereni in Città.“
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