Certo non si tratta di una sorpresa poiché era stato già annunciato quando uscì dal consiglio comunale, ma l’assenza del rappresentante della sinistra sarà in qualche modo un avvenimento storico nella politica sommesse. Brovelli, già ex sindaco della città per ben due volte, è entrato per la prima volta in consiglio comunale nel 1980 e da allora non ha mai cessato il suo impegno istituzionale. Per questo la tornata elettorale che verrà sarà diversa.
«Mi sono auto-rottamato – spiega Brovelli senza dare troppo peso all’avvenimento – la mia è una scelta di coerenza. Abbiamo detto che vogliamo cambiare le cose, e per farlo bisogna togliere i “tappi” che non permettono di aprire nuovi spazi di rappresentanza alle nuove generazioni. Per questo cedo volentieri il mio posto, magari proprio alla nostra candidata più giovane che ha 26 anni ovvero 4 in meno di quanti ne avevo io quando ho cominciato».
Brovelli rinnova comunque il suo impegno al fianco del gruppo “Sinistra per Somma”: «del resto qualcuno mi definisce la “memoria storica” della sinistra sommese – racconta Brovelli – e questo mi spaventa anche un po’ perché mi fa sentire vecchio. La verità è che mi sono messo comunque a disposizione di coloro che vogliono formarsi e continuare a sostenere i nostri valori all’interno delle istituzioni».
In quanto “memoria storica” della sinistra sommesse non può mancare una domanda sulle critiche che arrivano da sinistra, dall’area di Un’altra europa con Tsipras, in particolare sulla coalizione centrista che sostiene il candidato Stefano Bellaria. Ma Brovelli taglia corto: «Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni ma io penso che a livello locale la sinistra debba giustamente rivendicare la propria tradizione di governo e gestione della cosa pubblica. Noi siamo critici ma cerchiamo di partecipare alla gestione della città e non di fare solo opposizione. Non si può puntare ad essere i “soli contro tutti”, noi vogliamo portare la nostra voce in consiglio comunale e se possibile tradurre le nostre idee in azioni di governo. Per questo abbiamo preferito concentrare la nostra attenzione sulla stesura del programma di coalizione e abbiamo fatto un bel programma. La sinistra divisa rischia invece di non prendere neanche un seggio, per questo sono rammaricato di queste scelte».