Salvini al mercato, tra selfie e contestazioni
Una camminata di quasi due ore al mercato cittadino per il segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio è giunto in città mercoledì 3 giugno, giorno di mercato, per sostenere al ballottaggio il candidato sindaco Alessandro Fagioli. È la seconda volta che Salvini arriva a Saronno in questa campagna elettorale e la situazione del voto di domenica 14 giugno, che lo vede contrapposto al candidato del Partito Democratico, Francesco Licata, diventa sempre più una sfida tra i due partiti.
Salvini non ha fatto comizi; seguito dai militanti cittadini e dallo stesso Fagioli, oltre al consigliere regionale Francesca Brianza, si è fermato con ogni passante che chiedeva di fare una foto, un selfie, insieme a lui. Oppure a discutere o ad ascoltare le proprie richieste: dalla sicurezza alle emergenze per gli anziani. Tantissimi gli apprezzamenti ricevuti.
Non sono mancate le contestazioni con un gruppo di ragazzi che vicino a Piazza dei Mercanti hanno urlato a Salvini “vattene, fascista, fai morire la gente nel mare”. Subito è intervenuto un cordone della Polizia che ha separato corteo del leghista dalle proteste. Lui ha risposto ironicamente al gruppo: «Non sono fascista, sono nazista. Vi amo». E ha continuato il suo giro di strette di mano.
Sull’evento non ha commentato oltre, preferendo richiamare l’attenzione sul voto di Saronno e sul risultato varesino delle elezioni: «Non siamo qui a promettere mari e monti ma un po’ di normalità, Saronno merita qualcosina in più – ha commentato -. Un po’ più di sicurezza, un po’ più di tranquillità non fa male. Se dobbiamo costruire l’alternativa a Renzi a livello nazionale, questa passa anche da un livello locale e quindi anche da Saronno. Ma soprattutto è importante che la gente voti».
Secco anche il commento di Fagioli: «Tra dieci giorni diventerà una scelta di campo, tra il nostro centrodestra e il centrosinistra. Non ci sono più altre alternative o spaccature: o vi prendete altri cinque anni dell’amministrazione uscente oppure si cambia si vota Fagioli».
«Un grazie ai saronnesi che hanno creduto a questo risultato, ci hanno creduto la Lega e pochi altri. Adesso si sono visti i risultati del nostro impegno – ha concluso Salvini -. Adesso abbiamo fatto 30 e dobbiamo fare 31, liberiamo Saronno dalla sinistra e mandiamola a casa. E vale anche per la provincia di Varese dove la Lega è tornata a essere il partito di riferimento per gran parte dei cittadini. Sono felicissimo del voto del 31 maggio».