Andrea Pellicini si ricandida: “Voglio finire il lavoro iniziato per la città”
«Sono nato e cresciuto nei caffè, vivo la città fin da giovane partecipando a gruppi sportivi, accompagno i miei figli scuola e parlo con la gente, senza sottrarmi alle polemiche, spiegando anzi le mie ragioni e convincendo i miei interlocutori attraverso il mio punto di vista. Per questo vincerò. E con queste armi mi presento agli elettori in una campagna elettorale che auspico sia all’insegna del fair play».
Andrea Pellicini si prepara a saltare per la seconda volta l’ostacolo elettorale: si propone ai lunensi come portatore della continuità. La ricandidatura era scontata, ma ha voluto uscire allo scoperto per primo in una campagna elettorale nata prematura a Luino, in cui tutti dicono e non dicono, dove si parla poco e si tratta molto nei dietro le quinte.
Una conferenza stampa, questa mattina, 28 marzo, giusto a cinque anni da quelle elezioni che nel 2010 lo incoronarono come primo cittadino della città di Piero Chiara, e a due mesi abbondanti dal voto, fissato per il 31 di maggio.
Deciso, sorridente, molto spiritoso coi suoi sostenitori e piuttosto attento nel non sottovalutare gli avversari, Pellicini era oggi stretto letteralmente fra la Lega Nord, rappresentato dalla consigliera regionale Francesca Brianza e da Paola Frassinetti, già deputata nella XV legislatura, oggi coordinatrice regionale per la Lombardia di Fratelli d’Italia, altro partito che assieme all’Udc sostiene il “Pellicini2”.
«Oggi non parlerò del programma, che stiamo predisponendo e che per la maggiore avrà l’obiettivo di completare un percorso incominciato nel 2010 – ha esordito Andrea Pellicini in una vineria del centro scelta come quartier generale di questa mattina di primavera – ma dell’intenzione di volermi proporre nuovamente per finire il lavoro iniziato cinque anni fa e che nel nuovo lungolago, nell’acquisizione di Palazzo Verbania, piuttosto che nella pista ciclabile che proprio domani inaugureremo, si va proprio oggi a concretizzare».
Nomi noti, nella foto di gruppo che sarà con ogni probabilità anche la nuova lista, come PiermarcelloCastelli, storico assessore dell’era Mentasti e vicino a Forza Italia, o Alessandro Casali, attuale vicesindaco. E nomi nuovi per l’impegno amministrativo luinese: c’erano Antonio Palmieri (già sindaco per 10 anni di Tronzano Lago Maggiore), Laura Frulli (titolare di una gelateria), Marco Rossi (il più giovane) e Gianluca Vissi (amico e collega di Pellicini nella professione forense). La squadra non è al completo, mancano ancora nomi e ritocchi, ma il grosso è fatto.
Che sapore avrà questa corsa al voto? Che campagna elettorale sarà? «Mi auguro si tratti di un confronto all’insegna del fair play – ha spiegato il candidato sindaco – nonostante alcuni componenti della mia giunta abbiamo voluto andare da soli». Pellicini si riferisce a Giuseppe Taldone, che in questi giorni ha fatto sapere di essere alla guida di una civica, e Franco Compagnoni, dato come candidato per una lista che, seppur civica, potrebbe incassare il sostegno di una parte del Partito Democratico. «Con Compagnoni mi sono sempre trovato bene – ha raccontato Pellicini – fino all’uscita sui giornali, che ha decretato la sera stessa la fine del mio rapporto politico amministrativo con lui, rimasto a mio avviso folgorato dalle lodi della sinistra. Come vicesindaco è senza dubbio da preferire Alessandro Casali che dal punto di vista operativo è presente in ogni momento».
Massiccia la presenza leghista alla presentazione: oltre a Casali e Brianza sono arrivati in città anche il consigliere regionale Fabio Rizzi e il segretario provinciale della Lega Nord Matteo Bianchi.
Un grande assente di questa campagna elettorale pare essere Vincenzo Liardo, “l’uomo dei numeri” della giunta Mentasti e candidato sindaco nel 2010: sembra non si ripresenti con una sua lista, ma è stato menzionato almeno due volte, nel discorso, da Pellicini, il quale ha tessuto le lodi dell’amministratore come “tra i migliori politici, che hanno capacità di visione sulle cose”. In ballo c’è un rapporto politico di lunga data, ma anche un interessante tesoretto in termini di voti, duemila, alle ultime elezioni.