La "guerra preventiva" della Lega luinese
Esistono, in campagna elettorale, i candidati in carne ed ossa, con nomi e cognomi: quelli sono i bersagli visibili di interventi, comunicati, comizi. Ma la politica, specialmente quella locale, è fatta anche di alleanze in divenire, e allora è possibile attaccare anche “l’idea” di un candidato: è quello che ha fatto oggi la Lega Nord di Luino.
La nota inviata alla stampa è una sorta di dichiarazione di guerra preventiva a Franco Compagnoni, indicato anche da questa parte politica come il candidato “naturale” di una coalizione civica dai fortissimi connotati di centrosinistra.
Quindi? Leggete qui: “Pur amareggiati per come sia finita, siamo convinti di una cosa: Compagnoni, dopo aver abbracciato il PD e Rifondazione Comunista, deve fare l’ultimo passo e sottoscrivere anche il programma di Sel. Nella vita non si può essere incoerenti solo a metà. Bisogna andare fino in fondo. Quindi si metta l’orecchino di Nichi Vendola, sottoscriva impegni elettorali da compagno comunista e dichiari finalmente di essere pronto per la candidatura”.
I toni del comunicato sono molto accesi, coloriti, “salviniani”, verrebbe da dire: “Se non ha nessun imbarazzo la sinistra, perché deve essere imbarazzato lui (Compagnoni ndr)? Non importa se ha avuto la tessera di Forza Italia e poi quella della Lega. Vada fino in fondo: si turi il naso e alzi il pugno chiuso. Ti chiediamo solo una cosa: quando la prossima volta diventerai grillino o pannelliano, ricordati ancora di noi, di quando felice abbracciavi i Barbari Sognanti”.
Cosa c’è dietro questo comunicato della Lega? Nulla di ufficiale, ma due considerazioni si possono fare.
Primo: la geografia elettorale della sinistra Luinese fino a poco tempo fa contemplava l’ipotesi di due formazioni: una, realizzata dalle forze vicine a parte del Partito democratico che si era fatto promotore di una compagine civica; l’altra lista sarebbe stata più marcatamente di sinistra, alternativa, più vicina alle posizioni di Sel: per questo nella nota si cita proprio anche quest’ultima forza politica: c’è stata una coagulazione fra questi due mondi, con a capo Compagnoni?
Per ora i telefoni suonano a vuoto, trasformando l’iniziale e comprensibile riserbo del centrosinistra in un vero e proprio silenzio, che rende nervosi gli avversari: anche a Giuseppe Taldone non è piaciuto il cambio di casacca dell’ex alleato e collega di giunta.
La seconda spiegazione, legata alla decisione della Lega (alleata di Fratelli d’Italia e Udc a sostegno del candidato Andrea Pellicini, sindaco in carica) di intervenire ha a che fare con un fatto: fonti riservate e molto attendibili in casa Pd danno per imminente la chiusura di un accordo. Accordo da cui è molto probabile che uscirà un nome: se fosse proprio quello di Franco Compagnoni?