Franco Compagnoni si presenta con “L’altra Luino”
«Sapete qual è la novità? Mi candido come sindaco di Luino». Franco Compagnoni traduce il senso del momento in una frase che gli fa guadagnare più di un sorriso fra la platea affollata in un locale del centro di Luino dove si è presentato agli elettori con una coalizione civica dal forte sapore politico, ma trasversale.
Niente simboli di partito, però. Tuttavia è capitato vedere un segretario del Partito Democratico seduto fianco a fianco con un leghista, o diversi ex An e Forza Italia che facevano capolino fra il pubblico di un’orazione durata per più di un’ora. La battuta iniziale, però, non era semplice captatio benevolentiae, che non guasta in campagna elettorale: la candidatura di Compagnoni, fino a tre mesi fa vice sindaco del governo cittadino in carica, era sulla bocca di tutti: tutti la davano per scontata, nessuno per certa. E quella di stasera è stata l’occasione per conoscere le idee che hanno portato alla frattura con Pellicini prima, e alla discesa in campo, poi.
«Questa maggioranza si è sgretolata da sola – ha spiegato – e i segni si sono visti con l’uscita dei consiglieri Sarchi e Agostinelli, con l’uscita di scena di Taldone e con la mia estromissione nel giro di 12 ore dalla carica di vice sindaco. Carica, beninteso, da me non pretesa, ma assegnatami all’indomani delle elezioni che fecero contare oltre 351 preferenze sul mio nome».
Ma allora cosa spinge questo medico luinese che ha militato in Forza Italia prima e nella Lega Nord poi, a dirigere una coalizione che a prima vista – sono parole sue – può apparire come “un mostro che ha la testa di un colore e il corpo di un altro”?.
Forse la risposta sta proprio nella politica che è croce e delizia di Compagnoni e del suo “metodo” per risolvere l’ingarbugliata situazione luinese (cinque liste per ora, di cui quattro tutte espressione di parti della maggioranza “storica”): «Già ai tempi della Comunità montana ero solito trovarmi con molti colleghi consiglieri, anche per momenti conviviali, che avevano però il grande vantaggio di trattare dei problemi del territorio, di condividere anche le differenze per giungere ad una soluzione comune. Ecco, questo metodo l’ho portato nella lista che presento questa sera e che non a caso si chiama proprio ‘Liberi di condividere – L’altra Luino con Franco Compagnoni’».
Per ora di nomi, fra i componenti della lista, non ne sono stati fatti. Pure il programma è in itinere anche se l’obiettivo è quello di «ricollegare la città amministrata alla città vissuta: il tempo della cosmesi finito, ora si passi alla sostanza e si persegua una esasperata ricerca della qualità della quotidianità». Singolare la scelta dei simboli contenuti nel logo ideato dal team del candidato: contiene diversi colori: dall’azzurro al bianco, al giallo con una coccinella rossa a pois neri. «Noi siamo la coccinella, animale di buon auspicio, utile in natura perché si mangia i pidocchi e soprattutto arriva quando meno te l’aspetti».
E la campagna elettorale così infuocata, con temi come quelli evocati dall’attuale vice sindaco Casali sui migranti? «Resto fuori da queste cose – ha concluso Compagnoni – . E’ evidente cha a Casali è partito un colpo».