Felli al contrattacco: "Lo scissionista non sono io"
(d. f.) Il sindaco uscente di Gemonio, Fabio Felli, si ricandiderà per la terza volta alle amministrative. Felli questa volta guiderà la lista “Continuare per crescere” della quale però non fanno parte diversi componenti dell’attuale maggioranza che si candidano con “Noi per Gemonio” di Tiziano Miglierini. Oggi il primo cittadino invia a VareseNews questa riflessione, in risposta a una lettera dell’ex assessore Riccardo Contini che abbiamo pubblicato alcuni giorni fa (LEGGI QUI)
Caro direttore
leggo su Varesenews le considerazioni del mio ex assessore Riccardo Contini sulle prossime consultazioni elettorali e, riscontrando in alcuni passaggi delle valutazioni su fatti e persone che sarebbe troppo semplice ed ingenuo etichettare, come per sua ammissione, frutto della sua assenza degli ultimi anni nell’attività amministrativa, mi preme effettuare qualche precisazione. Precisazioni che sono attinenti il solo specifico ambito della gestione politico/amministrativa esercitata dai soggetti coinvolti.
Ognuno ha il diritto di esser libero di “tirare la volata” a chi meglio crede e per i motivi che ritiene più opportuni ma sarebbe stato più prudente da parte sua informarsi sulla situazione e sul perché di certe scelte. Sentire le “due campane” gli avrebbe evitato di sbilanciarsi in affermazioni incaute, abbastanza distanti dalla verità e dalla realtà dei fatti e della situazione. Ma non si preoccupi, è in buona compagnia. Lo stravolgere la verità, da certe parti, ormai penso faccia addirittura parte del programma elettorale e ci sono cascati in tanti!
SPECIALE ELEZIONI – La pagina dedicata al Comune di Gemonio
L’ex assessore si dichiara dispiaciuto della scissione avvenuta nella nostra compagine ma, se ben ricorda, sia io che lui siamo esperti di scissioni interne visto che, dopo il nostro primo mandato, abbiamo dovuto subire la fuoriuscita di Alberto Mailli, il quale si è poi candidato con una propria lista alle successive elezioni del 2010, lista nella quale sono oggi confluiti i consiglieri Miglierina, Piva e Frattini. E il suo dispiacere dovrebbe essere doppio perchè, oggi come allora, i motivi che portano alla divisone sono sempre gli stessi: antipatie, desideri di rivalsa, brame di potere. Nulla, in definitiva, che abbia a che fare con divergenze programmatiche o con scelte di indirizzo gestionale in quanto nulla è stato mai apertamente manifestato o contestato nelle sedi opportune: infatti i tre consiglieri, di cui uno anche assessore, continuano a rimanere ancorati alla loro poltroncina. Corretto, accettabile e soprattutto coerente sarebbe stato abbandonare la maggioranza e formare un proprio gruppo consiliare ma, per far questo, ci sarebbero voluti dei motivi, del coraggio e della dignità. Elementi questi di cui si sta, ancor oggi, cercando traccia.
Io, quindi, alla luce di tutto ciò e per quanto riguarda le scissioni, non ritengo di avere alcuna responsabilità.
Sulla «situazione di generale stanchezza peraltro comprensibile dopo molti anni di impegno personale» come affermato, la sostituirei con «personale stanchezza in conseguenza del fatto che alcuni suoi consiglieri anziché collaborare nell’attività di amministrare il paese, hanno preferito dedicarsi ad altro scomparendo totalmente dal palazzo comunale, disertando le riunioni di maggioranza, partecipando ai consigli comunali col contagocce». E questo almeno negli ultimi due anni, o forse più. Per cui, una certa stanchezza, sia fisica che mentale, non certo di motivazioni e convinzione, direi che è ampiamente spiegata e giustificata visto che ci sono venute a mancare, per scelta loro, alcune figure operative. Alla luce di ciò non mi rammarica più di tanto il fatto che le persone in questione abbiano scelto altri lidi.
Perfettamente condivisibile invece l’affermazione che «in un paese piccolo come il nostro valgono probabilmente più i volti delle persone che il colore politico». Dovrebbe allora farsi spiegare, e se ci riesce ce lo comunichi, come mai la lista che vede candidato Tiziano Miglierina ha bisogno, come base di coesione e di referenziazione, di un accordo politico/partitico scritto e sottoscritto dai referenti partitici del paese (che poi fanno anche parte della lista) in nome e per conto dei partiti. Forse hanno scambiato Gemonio per una piccola Roma? Una modalità di gestione dell’attività amministrativa, di lottizzazione delle poltrone per iscritto, che poggia su presupposti di evidente debolezza degli intenti e di malfidenza (sennò che bisogno ci sarebbe di fare un accordo scritto?). Ma soprattutto, quello che non piace, è che nelle modalità rappresenta un (in)edificante esempio di visione dell’attività amministrativa di un piccolo paese che oramai fa parte della preistoria.
Per quanto riguarda la sorpresa per la mia ricandidatura forse qualcuno non ha avuto il coraggio di dirgli che Miglierina ne era al corrente dal mese di luglio del 2014: probabilmente poi avrà dovuto dar retta ad altri che lo hanno convinto ad andare per la sua strada e ha fatto finta di non saperlo. È alquanto evidente, ancora una volta, che lo “scissionista” non sono io.
Comunque per la mia ricandidatura mi sento di tranquillizzare il mio ex assessore: un eventuale terzo mandato potrebbe semplicemente rappresentare la possibilità di mettere al servizio del mio paese tutto il bagaglio di esperienze maturato e che oggi potrebbe essere utile per affrontare l’impegnativa sfida di amministrare un comune, in un periodo storico di profondi e delicati cambiamenti sia di impostazione che di gestione ordinaria di un ente locale.
Inoltre il senso di responsabilità mi impone di ricandidarmi per portare a termine, qualora venissi riconfermato, alcuni laboriosi processi di trasformazione da me avviati in osservanza della normativa vigente che pongono l’ente in un delicato momento di transizione e che non ritengo corretto accollare. Le persone che egli sostiene, probabilmente nemmeno sono al corrente visto che, appunto, il comune non lo frequentano più da anni.
Quindi, nessuna mania di protagonismo da parte mia ma la sola volontà di mettermi, ancora una volta e con immenso piacere, a disposizione del mio paese e dei miei concittadini con lo stesso impegno, la stessa dedizione di sempre e con lo stesso entusiasmo della prima volta.
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